CAPODANNO COMO 2024

Capodanno Como 2024

Dove andare e cosa fare a capodanno a Como? Cerchi idee e consigli su come trascorrere la serata più lunga dell’anno? Sei nel posto giusto!

Qui raccogliamo tutte le offerte più interessanti di eventi organizzati per la notte di San Silvestro di capodanno 2024 a Como, dagli hotel con cenone di gala ai ristoranti, locali e discoteche, feste organizzate con prevendita dei biglietti.

Ecco nuovamente arrivato quel momento dell’anno in cui ci si guarda negli occhi con aria interrogativa e ci si domanda: cosa si farà per questo capodanno?

COSA FARE A COMO PER CAPODANNO 2024

Giardini e boschi; insenature e vallate; azzurro del lago e verde della vegetazione; ville di pregio e borghi medievali: il lago di Como è una delle meraviglie dell’Italia settentrionale. Di più: è una delle meraviglie del mondo, meta, da tantissimi anni ormai, di un turismo internazionale con numeri da capogiro. Nel tempo hanno acquistato casa, o vengono abitualmente in vacanza, numerosi vip del mondo dello spettacolo, soprattutto attori (tra gli altri, George Clooney) e sportivi. Di seguito vediamo insieme le principali attrazioni della zona a cominciare, ovviamente, da quelle del capoluogo omonimo.

Il Duomo di Como

Che si venga dal lago o via terra, la prima cosa che balza agli occhi mettendo piede a Como è la Cattedrale Santa Maria Assunta. L’edificio domina lo sky line e testimonia non solo la centralità della religione nella quotidianità dei lariani, ma anche l’importanza strategica della città, per secoli crocevia dei traffici tra Italia settentrionale, centro e nord Europa. Scambi non solo commerciali ma anche culturali come dimostra la miscellanea di stili che contraddistingue l’architettura della chiesa. Una singolare fusione di gotico, rinascimentale e barocco che consente di ricostruire storicamente le diverse fasi di realizzazione dell’edificio, protrattesi dalla fine del ‘300 fin quasi a metà ‘700. Dunque 4 secoli, durante i quali si sono succeduti architetti, maestri scalpellini e un’infinità di altre maestranze fino all’ultimazione della cupola avvenuta, come ribadito poc’anzi, nel 1744 (su progetto del noto architetto Filippo Juvarra). Da segnalare, le statue dei fratelli Tommaso, Giacomo e Donato Rodari provenienti dalla vicina Svizzera, per la precisione dalla città di Maroggia nel Canton Ticino. Loro, quasi tutte le sculture che decorano le fiancate e i portali della chiesa (menzione particolare per le statue di Plinio Il Vecchio e Plinio Il Giovane). All’interno, invece, segnaliamo i quadri di Bernardino Luini e Gaudenzio Ferrari, pittori di scuola lombarda molto attivi nel XVI secolo.

Palazzo del Broletto

Proprio di fianco al Duomo sorge un altro edificio di grande interesse storico-culturale. Stiamo parlando del Broletto, altrimenti noto come Palazzo della Ragione. Costruito nel 1215 per volere dell’allora podestà Bernardo da Codazo, questo palazzo, per secoli, è stato sede del potere civile di Como. Vi si svolgevano le assemblee cittadine, comprese quelle della Società dei Mercanti, e soprattutto veniva amministrata la giustizia. L’adiacente torre campanaria serviva proprio a convocare le differenti adunate, mentre la vicinanza con la Cattedrale simboleggiava la contiguità tra potere civile e religioso. Col primo, però, soccombente rispetto al secondo. Infatti, quando nel 1396 venne disposta la costruzione del “nuovo” Duomo a farne le spese fu proprio il Broletto che venne rimpicciolito, tuttavia continuando a esercitare la sua funzione civica fino al 1764. Da un punto di vista architettonico, invece, quello che più colpisce è la facciata tricolore (bianco, grigio e rossa) in marmo lombardo. Un dettaglio di grande fascino che giustamente ammalia i turisti che visitano la città. Oggi, dopo essere stato per un periodo adibito anche a teatro, il Broletto di Como ospita congressi, mostre e cerimonie cittadine.

Ex Casa del Fascio

Le Case del Fascio (o Case Littorie, Case del Littorio) erano le sedi del Partito Nazionale Fascista (PNF). Negli anni ’30 del secolo scorso se ne arrivarono a contare più di 10.000 in tutta Italia anche se, va detto, in moltissimi casi, specie nei comuni minori, le sedi venivano aperte semplicemente fittando od occupando edifici preesistenti. In altri casi, invece, furono costruite ex novo secondo i principi architettonici del funzionalismo e del razionalismo, molto in voga in quegli anni. Tra questi edifici ce ne sono alcuni universalmente riconosciuti come veri e propri capolavori. Uno di questi è la Casa del Fascio di Como, distante appena qualche centinaio di metri dal duomo. Realizzata dall’architetto Giuseppe Terragni che, del razionalismo italiano viene considerato il massimo esponente, la Casa del Fascio di Como dal 1957 è sede della Guardia di Finanza. Una circostanza, questa, che di fatto ha impedito una diversa fruizione dell’immobile che invece molti architetti vorrebbero trasformare in museo. Un “museo in sé”, secondo la definizione dell’archistar Stefano Boeri che nell’edificio di Terragni vede magistralmente rappresentati tutti i principali precetti del razionalismo italiano. Intanto, anche solo a guardarla dall’esterno, l’ex Casa del Fascio colpisce per equilibrio e assoluta simmetria degli spazi.

Basilica di Sant’Abbondio

Tra le tappe imperdibili di una vacanza sul Lago di Como un posto d’onore spetta senza dubbio alla Chiesa di Sant’Abbondio. L’edificio si trova appena fuori il centro del capoluogo lariano e sul piano storico costituisce una delle testimonianze più importanti dello stile romanico dell’XI secolo. Uno stile sobrio, che lascia poco spazio a fregi e decorazioni, eccetto i bassorilievi che incorniciano il portale d’ingresso. Osservando l’esterno sono due gli aspetti che colpiscono maggiormente: la divisione in 5 navate della chiesa e la presenza di ben 2 torri campanarie situate nella parte finale delle navate intermedie. All’interno, invece, a catturare l’attenzione del visitatore è soprattutto l’imponenza della navata centrale, divisa dalle restanti 4 da possenti colonne. In fondo all’abside maggiore c’è un bellissimo ciclo di affreschi del ‘300 con le “Storie di Cristo”. Non se ne conosce l’autore, genericamente chiamato “Maestro di Sant’Abbondio”, mentre ne viene universalmente riconosciuto l’elevato valore pittorico, da cui deriva in gran parte la popolarità della basilica. Basilica che, ricordiamo, è intitolata al santo patrono di Como.

Tempio Voltiano

Partiamo dall’antefatto. Nel 1899 si tenne a Como una grande celebrazione in onore di Alessandro Volta, scienziato italiano e, soprattutto, nativo del capoluogo lariano. La celebrazione, pensata sul modello dell’Esposizione Universale, raccoglieva documenti, modelli e un’infinità di altri reperti riconducibili al geniale inventore della lampadina. Peccato che un incendio, provocato da un mozzicone di sigaretta, distrusse gran parte dell’Esposizione Voltiana, obbligando i soccorsi a cercare di salvare dalla distruzione quanto più materiale possibile. Veniamo così al 1928, anno inaugurale del Tempio Voltiano di Como. Un mausoleo donato alla città dall’industriale Francesco Somaini che scelse come progettista l’architetto Federico Frigerio. Quest’ultimo disegnò un tempio in stile neoclassico, chiaramente ispirato al Pantheon di Roma, con lo scopo appunto di farne un museo civico destinato ad accogliere i modelli originali, le ricostruzioni delle opere scientifiche e altri cimeli dello scienziato comasco. Il tutto con la sollennità del tempio, aspetto che ancora oggi colpisce positivamente i visitatori.

Villa Olmo

Distante poco più di 2 chilometri dal Tempio Voltiano, Villa Olmo è un’altra tappa obbligata di una vacanza sul Lago di Como. Esteticamente questa settecentesca dimora è in linea con lo stile delle altre ville presenti a Como, Cernobbio, Bellagio ecc. Due gli ingredienti fondamentali: il giardino all’italiana, curato sin nei minimi dettagli; e il gusto neoclassico di esterni e interni. Il nome, com’è facilmente intuibile, fa riferimento alla presenza di due vecchi olmi, poi abbattuti. Negli anni hanno soggiornato qui, per periodi più o meno lunghi, diverse personalità di spicco. Tra gli altri, l’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi e la famiglia Visconti di Modrone (la stessa del grande regista Luchino Visconti). Da tempo, ormai, Villa Olmo è sede di mostre, manifestazioni e convegni.

Funicolare Como-Brunate

Attiva dal 1894, la Funicolare Como-Brunate rappresenta, sul piano storico, l’ultimo tassello dello sviluppo dei trasporti attorno il lago di Como. Uno sviluppo che per tutto il XIX secolo ha accompagnato la crescita dell’affluenza turistica. Prima piroscafi e battelli; poi la ferrovia; e infine, appunto, la funicolare concepita sin dall’inizio nella doppia funzione di mezzo di trasporto e divertissement turistico. Un’attrazione inizialmente pensata per la ricca borghesia milanese, amante della veduta di Brunate, e titolare di molte ville di pregio in questo paesino a quasi 800 metri di altitudine. Poi, con gli anni, il target si è progressivamente internazionalizzato e a usufruire di questo mezzo di trasporto sui generis sono oggi turisti provenienti da tutto il mondo. Molti di questi, non paghi dello spettacolare panorama del “balcone sulle Alpi”, come viene chiamata Brunate, proseguono oltre lungo i sentieri escursionistici che si dipanano dal paese. 8

Cernobbio

In apertura abbiamo ricordato quanto il Lago di Como sia apprezzato dal jet set internazionale. Cernobbio, da questo punto di vista, è una delle mete più esclusive in Italia, e non solo. Il merito, ovviamente, è dell’incantevole scenario in cui sorge la località, ai piedi del monte Bisbino, sulla sponda occidentale del Lago. Diverse le ville di pregio, perlopiù costruite secondo i dettami dello stile liberty che ebbe vasta eco in Italia a inizio ‘900. Due in particolare: Villa Erba e Villa d’Este. Entrambe vengono oggi utilizzate per cerimonie, banchetti e turismo congressuale (presso Villa d’Este si svolge, ad esempio, l’annuale Forum Ambrosetti cui partecipano ministri, capi di Stato e il meglio del mondo accademico soprattutto per quel che riguarda le materie economiche). Non è finita, perché Cernobbio da tempo attrae anche numerosi appassionati di trekking. Da qui parte, infatti, uno dei sentieri escursionistici più apprezzati in Italia: si chiama “La Via dei Monti Lariani” e si snoda per oltre 100 km a un’altezza compresa tra i 600 e i 1200 metri. Il CAI ha mappato e diviso in tappe l’intero percorso che deve le sue fortune anche al fatto di non presentare grandissime difficoltà. Insomma, relativamente semplice (a patto di rispettare le normali avvertenze in uso tra gli appassionati di trekking) e con innumerevoli scorci da togliere il fiato quanto a bellezza.

Isola Comacina

Con un taxi boat da Ossuccio, frazione del comune di Tremezzina, è possibile raggiungere in pochi minuti Comacina, piccolo isolotto sulla riva occidentale del Lago di Como. Quest’isola è famosa soprattutto per i resti della Chiesa di Sant’Eufemia, basilica dell’XI secolo, considerata uno dei monumenti più rappresentativi del romanico comasco. I resti di questa chiesa, rinvenuti insieme ad altri reperti, sono progressivamente emersi a seguito di successive campagne di scavo protrattesi per oltre cinquant’anni, dagli inizi del ‘900 fino agli anni ’60 del secolo scorso. Un’infinità di materiale oggi custodito per la gran parte presso la Chiesa Santa Maria Maddalena a Ossuccio. Ma non è finita, perché sia Ossuccio che l’isola di Comacina offrono anche altro da vedere. A cominciare dal Santuario della Madonna del Soccorso (Ossuccio), Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2003, fino alle Case per Artisti (Isola di Comacina) realizzate nel 1940, in stile razionalista dall’architetto Pietro Lingeri. L’idea era quella di realizzare in questa minuscola e disabitata isola nel mezzo del Lago di Como, tre diversi rifugi d’artista, per le esigenze di pittori, scultori e letterati in cerca di ispirazione.

Bellagio

Che Bellagio sia una località turistica di fama internazionale lo dimostra il fatto che uno dei resort più lussuosi degli Stati Uniti si chiama proprio come questo paesino adagiato sul promontorio che separa i due rami del lago di Como. Case, strade, giardini, negozi: tutto a Bellagio è curato sin nei minimi dettagli, restituendo ai turisti un’atmosfera talmente unica da valere alla località l’appellativo di “Perla del Lago di Como”. Da vedere i Giardini di Villa Melzi e Villa Serbelloni, due dimore storiche che più di tutte le altre contribuiscono al “mito” di Bellagio. Anche solo passeggiare sul lungolago, però, o addentrarsi nei vicoli stretti e lastricati del paese, ha il suo fascino.

Menaggio

Una decina di chilometri più su di Bellagio, Menaggio è l’ultima tappa del nostro tour alla scoperta delle attrazioni del Lago di Como. Questo paese di poco più di 3000 abitanti è un’ambita meta turistica e, tra l’altro, è facilmente raggiungibile in battello sia da Bellagio che da Varenna (sponda Lago di Lecco). Diverse le cose da vedere: en passant ne segnaliamo due, entrambe nella parte alta del paese: Villa Mylius Vigoni e La Crocetta. Quest’ultimo, in particolare, merita una visita: si tratta di un punto panoramico a 500 metri di altitudine, da cui si gode una straordinaria vista d’insieme del Lago di Como. Tuttavia, l’importanza de La Crocetta non è solo paesaggistica. Il monte omonimo, infatti, era una delle fortificazioni dell’“Occupazione Avanzata Frontiera Nord”, più comunemente nota come Linea Cadorna, linea difensiva attiva durante la Prima Guerra Mondiale.